Una lunga giornata
- Sembrava un week end qualsiasi quello del 22 febbraio ma ci attendeva un lungo periodo di incertezze , la mia collega mi forni L‘ ultima mascherina rimasta con la quale ci ho lavorato per più di un mese , mi disse tienila tu che sei al pubblico . Dal 24 febbraio ho vissuto con mano il coraggio dei miei pazienti che a volte rincorrevano mille strade per assicurarsi prescrizioni e farmaci a cui io con tutte le consegne sballate ho cercato di assicurare a tutti , in questo periodo tre colleghe in un altro distretto si sono ammalate e ho accolto anche i loro pazienti che ancora oggi mi chiamano per un saluto e una buona parola , per molti colleghi essere in prima linea è un po’ come perdere il ruolo di farmacista ospedaliero …..per me rimane un Grande onore servire il pubblico ,con gravi patologie ,dai farmaci oncologici ,al paziente con stomie e quello che ha il figlio diabetico.Ognuno con la sua storia che mi ricorda ogni giorno il valore della vita , che molte volte dimentichiamo . Da chiunque ho imparato cosa vuol dire essere ammalato (non di covid-19)e in questa lunga epidemia non essere neanche ascoltato o ricevuto per L emergenza vissuta.
- Spero che queste lunghe giornate di stress emotivo e fisico ci riportino al nostro dovere e ruolo che non è quello marginale di un servizio della Asl ma che in questo periodo si è dimostrato essere così importante che ad oggi sembra che i nostri sforzi siano già stati dimenticati .
Una farmacista ?⚕️
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