Un momento infinito
È il 21 febbraio, la mia collega che mi chiama.Non venire a scuola si dice che a Codogno ci sia un caso di Coronavirus,l’ ho preso come uno scherzo.Era l’inizio di mesi di fatica. Sono un’ infermiera e da qualche anno mi occupo del Corso Oss e di tutti i tirocini curriculari Oss e professioni sanitarie per ASST Lodi.Resto in attesa di direttive.Viene dichiarata zona rossa a Codogno dove abito.Posso rientrare al lavoro il mercoledì ma il direttore del centro formazione con la RAD mi destinano al mio reparto di provenienza l’ ortopedia .Già dal giorno dopo sono rientrata in turno con grandi difficoltà e grande disponibilità. Ancora non si capiva cosa stava succedendo.il venerdì il quadro era chiaro,situazione di emergenza.L’ ortopedia diventa area gialla covid e dal sabato i primi pazienti.Ci hanno letteralmente chiusi dentro.Porte in cartongesso,citofono e zona filtro.Una volta dentro si esce dopo 8 ore perché sei dichiarato sporco.
La domenica già i primi morti,che pur forte che sono ho avuto un crollo a sera,troppo velocemente dal ricovero alla morte.
In tutto ne avrò visti una ventina e assicuro chiunque che nessuno ci ha mai formato a gestire una cosi grande emergenza ,soprattutto a livello psicologico.
Turni su turni ,rientri,quella divisa di carta e il camice e la maschera e i calzari ,doppi guanti e doppie cuffie ,la maschera da sub,il nostro nome scritto sulla divisa giusto per identificare il nome e il ruolo..8 / 9 ore infinite tra Ossigeno ,maschere che quasi non ne sapevamo l’ esistenza,manuali da leggere e imparare in meno che meno.
Si fa gruppo coi nuovi colleghi che arrivano dappertutto e ognuno conta su l” altro ,perché tutti stiamo vivendo una situazione surreale.
Una parola con il paziente ,una carezza.
Poi il tempo passa e ti porti a casa una grande esperienza umana ,formativa e non vedi l’ ora di tornare alla normalità.
Si,perché non è assolutamente vero che siamo eroi,siamo persone,abbiamo a casa i figli e abbiamo paura.
Poi finalmente ieri,27 aprile ,tampone fatto :negativo e igg basse e mi dico” per ora l’ ho scampata”.
Poi ,però, arriva lo stipendio e niente ti viene riconosciuto, no indennità malattie infettive no i famosi 100 euro e mi dico….ho lavorato per la gloria.
Si perché siamo persone e come tutti abbiamo i nostri problemi, ma abbiamo rischiato e tantissimo,tra tosse e ossigeno ne abbiamo respirato.60 km al giorno per cosa????
Ah….già siamo eroi.
No stiamo semplicemente facendo il nostro lavoro sottopagato come sempre.
E chi lo fa se no?
Gli aghi li mette l’ infermiera….la terapia la fa l’ infermiera.
Ma con questo anche se non gli arriverà mai voglio ringraziare tutti miei nuovi colleghi che già mi conoscevano,in parte,ma soprattutto ringrazio chi mi ha buttato in questa esperienza che mi rimarrà nel cuore e nella mente per sempre.
Amo il mio lavoro e questo ho cercato di far capire ai miei figli ,che non sono un eroe che non mangia,non va in bagno o è stanca morta,sono io una dei tanti infermieri d’ italia e del mondo.
Scrivi un commento